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| Il Parrozzo (o parrozzino, a seconda del formato) è il tipico dolce pescarese, formato da una pasta battuta (detta anche pasta montata) con aggiunta determinante della farina di mandorla e armelline grezze, cotto al forno e infine ricoperto da cioccolato fondente (37-39%burro di cacao). Questo dolce tradizionale, scuro in superficie e giallo rossiccio all’interno, caratterizzato dal sapore deciso di mandorle e cioccolato, ma con un leggero retrogusto di arancio, si accompagna bene con vini e spumanti dolci e con liquori all’arancio. Per la preparazione del Parrozzo occorre montare uova, zucchero, farina tipo ‘00’, farina di mandorle, con l’aggiunta di grassi vegetali anidri. Si cola l’impasto crudo negli stampi e si procede alla cottura in forno; una volta cotto e tolto dagli stampi, lo si lascia raffreddare e lo si ricopre di cioccolato fondente. Una volta raffreddato il dolce è pronto per essere confezionato. In tempi lontanissimi, i contadini abruzzesi per autoconsumo preparavano con la farina di granturco, un pane di forma semisferica cotto nel forno a legna, che chiamavano “pane rozzo”, in contrapposizione a quello fatto con la farina di grano, e quindi bianca, da vendersi ai signori. Agli inizi del secolo scorso il pasticcere Luigi D’Amico ebbe l’idea di farne una trasposizione dolciaria, riproducendo il giallo del granturco con quello delle uova, mantenendo inalterata la forma semisferica e adoperando una copertura di finissimo cioccolato fondente per riprodurre le scure bruciature superficiali caratteristiche della cottura nel forno a legna, e su precisa indicazione di Gabriele d’Annunzio, lo chiamò Parrozzo. Numerose furono le dediche del poeta pescarese al suo dolce preferito. Anche altri artisti e letterati abruzzesi contribuirono alla nascita di questo nuovo dolce: Luigi Antonelli, commediografo e critico teatrale che scrisse la Storia del Parrozzo; Armando Cermignani, ceramista insigne che realizzò i disegni e i colori della scatola; il Maestro Di Jorio che musicò la canzone del Parrozzo su testo dell’umanista Cesare De Titta. La registrazione deiMarchi e Brevetti relativa al Parrozzo risale al 1926. |
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| COLLECORVINO provincia di Pescara
Il Paese ha origini nel IX secolo,dal Longobardo Corbino,come piccolo borgo su una collina a 253 m.slm ed ad Est di Loreto Aprutino delimitata dalla Valle del Tavo.
Le case, ad impianto medioevale sono disposte prevalentemente lungo le strette stradine del paese dal quale con lo sguardo si abbraccia un ampio Panorama dal Gran Sasso all’Adriatico,e dalla Maiella ai campi a carattere agricolo.
Al centro della area di produzione a Denominazione d’Origine Protetta dell’Olio extra vergine d’oliva dell’area Aprutino-Vestina.
E’servita da Banche, Farmacia, Distributore carburante,Ristoranti ,Mercato settimanale il Martedì,Trasporti Pubblici, Distretto Sanitario.
Città d’Arte vicine:Loreto Aprutino,Penne,Castelli,Moscufo,Pianella, Città Sant’Angelo,Atri,Museo delle arti contadine di Picciano a 3km.
Dista
17Km. dalla spiaggia di Montesilvano-35 Km.dal Parco GranSasso e Monti della Laga
25 Km.dall'Aereoporto di Pescara
15Km.dalle Autostrade
20Km.dal centro di Pescara /stazione ferroviaria/porto Turistico e Marittimo |
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